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EDITORIALI E COMUNICATI

n. 6 del 10/11/2004

UNA MIGLIORE QUALITA' DI VITA........

Intervento inviato alle redazioni giornalistiche locali

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Dal giorno dell’approvazione, in consiglio comunale, della “Variante Mariani” modifica della precedente variante urbanistica stilata dall’allora assessore forzista Tommaso Riccoboni, leggo spesso su “Il Mattino”, interventi di numerosi concittadini che denotano amarezza e sconforto per tale decisione, non ultimo quello della signora Silvana Zecchini, pensionata, pubblicato il 6 novembre u.s.

Decisione sofferta per le modalità con le quali si è poi giunti al voto di approvazione finale, dopo una sequela di “stop and go” frutto di pubblici litigi, accuse, incomprensioni, muro contro muro, ricatti, ultimatum, prese di posizione, ripensamenti, che hanno leso l’immagine dell’attuale maggioranza politica di centrosinistra. Non ci gratifica quindi vedere che tale vittoriosa immagine di coalizione possa oggi apparire, agli occhi dei nostri concittadini, confusa e priva di quella trasparenza amministrativa che invece riteniamo indispensabile per una buona amministrazione. Né ci può far piacere che Pinocchio possa divenire motivo di argomentazione dell’attuale opposizione consigliare.

E’ innegabile che la variante Mariani, per come Legambiente riferisce, riduce di soli 500 mila metri cubi, i 2 milioni e mezzo di metri cubi già previsti dalla precedente variante Riccoboni, non realizzando un sistema organico del verde cittadino, ma è anche vero che la recente approvazione della “Variante Mariani” evita che la Giunta Regionale possa, in mancanza di novità, approvare l’originale proposta Riccoboni; inoltre essa consente di riprendere da zero l’iter dell’approvazione. E’ vero anche che la proroga concessa dalla Regione, fino al 28 febbraio, avrebbe offerto la possibilità di riflettere in modo più collegiale ed approfondito; analoga opportunità poteva nascere grazie alla nuova legge regionale n° 11 che, dal 1.1.05, consentirà il principio della “compensazione”, cioè la possibilità, per il privato, di esportare i metri cubi concessigli, su altro terreno potendo così liberare le attuali aree verdi.

Il programma elettorale parla di “salvaguardia di quel che resta dei cunei verdi”, otto aree verdi, frutto dell’idea originale di Luigi Piccinato, urbanista degli anni ’50, che così facendo metteva in comunicazione la città con le vaste aree agricole limitrofe, base per un articolato sistema del verde urbano. Dobbiamo constatare che esse saranno invece intaccate sia per indici di edificabilità che per superfici destinate al verde urbano. Il parco del “Basso Isonzo” mantiene gli indici così stabiliti dalla giunta Destro, riducendo a meno di un quarto quanto destinato ad area verde dalla variante del 1961.

Che fare ora? L'Amministrazione non può sottrarsi ad un capillare dovere informativo nei confronti della città. Sarà l’occasione per illustrare, anche a tutti i partiti della coalizione, le ragioni del contendere. Così facendo si darà risposta alle tante Signore/i Silvana/o, che, forse, nel voto avevano cullato una sacrosanta speranza: migliorare la qualità della loro vita.


Armando Della Bella - Coordinatore di Cittadini Attivi


Paolo Tagliaro © 2003/04 - Tutti i diritti sono riservati