Con il terremoto del centro l’Udc triplica il consenso - Flessione dell’8% per gli azzurri. L’Ulivo paga il dazio a Carraro
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Erano 196.377 (il 33,55% dei 585.249 voti validi) gli elettori padovani che il 13 maggio 2001 tracciarono una croce sul simbolo di Forza Italia. Quattro anni dopo buona parte di quel bottino si è volatilizzato. Alle Regionali del 3-4 aprile gli azzurri (109.826) hanno infatti raccolto il 25,28% dei suffragi, peraltro migliorando la performance delle Provinciali 2004 (24,49%). Ma quel che colpisce è l’emorragia in termini assoluti: 86.551 voti in meno rispetto al risultato davvero straordinario delle Politiche. Anche se non bisogna dimenticare che i suffragi espressi alle Regionali dagli elettori ammontano complessivamente a 434.516. Certo, si tratta di un trend che viene da lontano. Già il 13 giugno 2004, alle Europee, i berlusconiani avevano messo insieme «solo» 141.341 (il 26%); un risultato decisamente più confortante dei 118.847 (il 24,49%) raccolti lo stesso giorno nel primo turno delle Provinciali. Resta da capire chi abbia intercettato i voti mancanti. L’Udc . Di sicuro una buona fetta degli elettori forzisti del 2001 hanno rivolto la loro attenzione, negli appuntamenti successivi, all’Udc. Alle Politiche l’allora Ccd-Cdu era stato «gettonato» da 20.535 votanti (il 3,51%), mentre l’altra formazione post-democristiana (Democrazia Europea), presentatasi autonomamente, si era fermata a 13.840 consensi (il 2,36%). Alle Europee l’Udc (che ha raccolto l’eredità del Centro cristiano democratico e dei Cristiano-democratici uniti) era già schizzata a 41.878 (il 7,7%), un dato addirittura migliorato alle Provinciali (45.761, il 9,43%). Alle Regionali, considerando il ridotto numero di votanti, lo Scudocrociato ha tenuto egregiamente, raggranellando 39.938 consensi (pari al 9,19%). Lega Nord . Tra i vincitori della tornata del 3-4 aprile vanno annoverati di sicuro i leghisti. Il Carroccio, che alle Provinciali 2004 si era «accontentato» di 41.077 voti (l’8,47%), è salito a 44.859 (il 10,32%). Un risultato che migliora notevolmente il dato del 2001, pur in presenza di un concorrente agguerrito come il Progetto Nordest di Giorgio Panto, che nel Padovano ha portato a casa ben 15.729 consensi (il 3,62%). Alleanza Nazionale . Pur non perdendo granchè in termini percentuali (alle Provinciali 2004 aveva raccolto l’8,56%), An è scesa da 41.543 suffragi a 34.339, che valgono il 7,90%. Uniti nell’Ulivo . Sul versante del centrosinistra la Federazione ulivista tra Democratici di sinistra, Margherita e Socialisti democratici italiani paga, in termini assoluti, un prezzo elevato sull’altare dell’unità. I 149.926 voti (pari al 27,6%) delle Europee sono infatti diventati 115.939 (il 26,68%). Dove siano finiti buona parte dei consensi ulivisti è facilmente intuibile. Ben 18.276 sono infatti i voti attribuiti dagli elettori alla lista civica «Per il Veneto con Carraro»; un dato che vale, pur non essendo sufficiente ad esprimere alcun consigliere regionale, un lusinghiero 4,21%.
ITALIA DEI VALORI. Si è letteralmente sgonfiato, in quattro anni, il patrimonio dell’Italia dei Valori. Alle Politiche del 2001 i dipietristi avevano infatti raccolto la bellezza di 27.451 consensi (il 4,69%). Un dato che si era dimezzato nella tornata del 2004 (11.525 alle Europee, 12.173 alle Provinciali), ma che è precipitato, il 3-4 aprile, a 5.302 voti (l’1,22%).
Partito dei Comunisti Italiani. Certo, non si tratta di un successo travolgente, ma va sottolineato che alle Regionali i cossuttiani hanno leggermente migliorato il trend delle Provinciali (3 voti in più, valgono uno 0,15 percentuale), ma qual che più conta sono cresciuti rispetto alle Politiche. Il radicamento territoriale . E’ Cervarese Santa Croce il comune più «azzurro» della provincia. Nel «feudo» del sindaco Simone Campagnolo Forza Italia ha infatti raggiunto il tetto del 46,72%. Una bel traguardo per il presidente del Parco dei Colli Euganei che si è preso la soddisfazione di relegare al secondo posto Santa Giustina in Colle (45,92%), dove abita il presidente della Provincia Vittorio Casarin. Gli azzurri hanno brillato anche a Polverara (42,38%), comune amministrato dal deganiano Olindo Bertipaglia. L’effetto De Poli si può cogliere, nella sua interezza, nel voto di Carmignano di Brenta, dove l’Udc è approdata a uno stratosferico 46,46%. Benissimo, per lo Scudocrociato, anche a Borgoricco (28,83 nel paese di Flavio Frasson) e a Granze (27,85% nel comune di Leonardo Martinello). Progetto Nordest ha toccato il top a Trebaseleghe (14,52%, un dato più elevato del Carroccio, fermatosi al 12,59%). Alleanza Nazionale registra i suoi record a Correzzola (21,44%), dov’è primo cittadino Mauro Fecchio, e a Villafranca (il vicesindaco è Giuseppe Conte). Uniti nell’Ulivo prende l’ascensore, con il 41,50%, a Stanghella (dov’è vicesindaco l’ex-parlamentare Ds Sergio Manzato) e a battaglia (41,38%). Ma a Piazzola sul Brenta la lista più votata è la civica Per il Veneto con Carraro, grazie al traino dell’ex-sindaco Dino Cavinato. Il Partito della Rifondazione comunista si è superato (9,06%) ad Anguillara, che da sempre rappresenta un serbatoio di consensi per i bertinottiani. I Verdi hanno messo a segno un 8% a Tombolo, grazie all’apporto del candidato Carlo Zanella. Il Nuovo Psi è arrivato al 2,09% a Santa Margherita d’Adige e l’1,91 ad Agna, dove risiede il segretario provinciale Chiara Zampieri.