Dicono in Piazza che, la perdita di consensi di Forza Italia in città sia stata causata dalle misure anti - smog adottate dal Sindaco. Non credo proprio. Era un atto dovuto e necessario per tentare di ridurre le polveri sottili e salvaguardare la salute dei cittadini.
Per gli automobilisti, commercianti, padroncini e altri, l’ordinanza di chiusura al traffico per 4gg. è stata vista come punitiva, oggetto di feroci critiche, allarmi di serrata, da destra e da sinistra. Ma il problema è sempre li, si ripresenterà senza poter essere accantonato. I contras all’ordinanza, non indicano nessun piano credibile nemmeno per affrontare o discutere del problema che è una vera e propria emergenza. Nessuno sta peggio di noi! Ma continuiamo come se niente fosse. Per predisporre valide alternative, il Comune dovrebbe avere a disposizione fondi che non ha, altrimenti, salvo le lodevoli iniziative del Sindaco e dell’Assessore alla Mobilità, saremo sempre al punto di partenza.
Il traffico, è ormai provato, è una delle principali cause di inquinamento dell’aria: 96 % monossido di carbonio, 83 % PM 10, 76 % ossidi di azoto. E allora quali alternative per respirare meno rame, meno zinco? Penso sia necessario introdurre una tariffa per l’ingresso in città con il mezzo privato. Un ticket di 5 Euro per entrare in Vicenza o entro le mura del Centro storico; in alternativa il raddoppio delle tariffe per i parcheggi a pagamento. Il concetto “chi inquina paghi” ha dato buoni risultati in molte città. Gli incassi aumenterebbero, i proventi raddoppiati, dovrebbero essere utilizzati per migliorare la mobilità pubblica con mezzi elettrici o motori non termici, fare nuove infrastrutture, lavare le strade, predisporre rastrelliere per le bici e dare un po’ di respiro ai residenti nelle periferie, che sono i veri “inquinati”. Ancora promuovere molte domeniche a piedi, allargare le zone pedonali, il tutto porterebbe sicuramente ad una riduzione del traffico e quindi dell’inquinamento, anche un 15 / 20% in meno giustifica il sacrificio.
Credo sia giunto il momento di riconsiderare prima i nostri atteggiamenti e poi le proposte di TUTTI i cittadini, la comunità deve prendere atto di quello che respira. Un altro momento di democrazia, potrebbe essere il Referendum, ma i costi non sono accessibili.