Con una legge si è istituita per il 2 ottobre la festa del nonno; con un altro provvedimento il governo ha aumentato le pensioni minime portandole a 516 Euro. Il tutto potrebbe essere visto come un buon risultato politico. Invece suona quasi come una beffa, perché la maggior parte dei “nonni” pensionati sono lasciati a bocca asciutta ed ogni provvedimento realizzato in questo fine legislatura a favore degli anziani ha un carattere caritatevole e di beneficenza.
Sono un nonno felice. Due nipotini. Una vera delizia, il compleanno di uno ed il battesimo dell’altro. Non solo si ringiovanisce, ma si può essere ancora coinvolti nella vita delle nuove famiglie, contribuendo in solido, al futuro delle nuove generazioni. Questi nipotini, ti fanno: rivivere, progettare , pensare, faticare per rincorrerli. La domenica in casa, allunghiamo il tavolo, partiti in due, siamo in otto. Ed è sempre festa!
Ma purtroppo, per 1 milione di nonni, il 2 ottobre non è stata festa, e nemmeno una “fumata di pipa davanti al camino”. Ottima invece l’organizzazione della giornata alle IPAB, grazie al Dr. Meridio e tutti i collaboratori, per un giorno la solitudine di molti ospiti residenti è stata dimenticata.
Ma ogni giorno, ci sono molti altri problemi: la salute, le medicine da acquistare, il riscaldamento, gli occhiali per leggere.
Personalmente non mi lamento, ma il problema, per molti anziani che frequento è serio. La vita sta diventando sempre più cara e difficile, il potere di acquisto delle pensioni è da anni in perdita.
Qualsiasi beneficio od aumento delle pensioni è destinato ad esaurirsi a fine anno per l’aumento dei prezzi e delle tariffe elettriche, del gas, dell’acqua. A tutto questo c’è da aggiungere l’aumento del costo del petrolio che fa prevedere una ulteriore impennata dei costi. I nonni, festeggiati in famiglia, vengono beffeggiati dal governo che, non vuol cambiare il paniere Istat e considerare i “consumi” particolari degli anziani. A mio giudizio, non c’è molto da far festa, i nonni, i più bisognosi dovrebbero essere ringraziati in modo concreto, tangibile, magari con il telefono gratis! Questa a mio giudizio è una priorità!
Ma i nonni, vero sostegno della famiglia, sono anche i soggetti più fragili, perché facilmente le condizioni di salute possono cambiare in peggio e invece di essere di sostegno ai nipoti (figli dei figli) possono ammalarsi o peggio, diventare cronici, non più autosufficienti e allora? Nessuna misura di sostegno, è prevista per i pensionati anziani che rappresentano il 20% della popolazione. Secondo le teorie del Ministro Tremonti, che vorrebbe togliere l’indicizzazione delle pensioni, deve diminuire l’intervento pubblico e quindi un ritorno al filantropico Ente Comunale di Assistenza.
Se un anziano nonno, per forza di cose, finisce all’Ottavio Trento, quale famiglia è in grado di sostenere le spese di mantenimento? Ecco perché sarebbe necessaria una legge che preveda misure economiche/sanitarie ed assistenziali per i non autosufficienti. Le badanti? I volontari? Ti dissanguano a 8/9 euro all’ora.
Ma vedo una grande indifferenza alla soluzione del problema.