L’acqua è una fonte di vita insostituibile e, al pari comune appartenente a tutti gli abitanti del pianeta, a tutti gli organismi viventi. A nessuno, quindi, né individualmente né come gruppo, è concesso il diritto di appropriarsene a titolo di proprietà privata. L’accesso all’acqua è un diritto umano e sociale, individuale e collettivo, imprescrittibile ed inalienabile. La gestione dell’acqua e di tutti i servizi ad essa connessi, è da considerarsi di competenza dei cittadini. Essa comporta, perciò, una pratica, la più estesa ed efficace possibile della democrazia a partire dalle comunità locali.
Comincia sempre così:
Bolivia, capitale La Paz, anno 1991. Con la benedizione della Banca Mondiale, la compagnia Aguas de Illimani ottiene la gestione privata del servizio idrico nello stato latinoamericano.
In Bolivia, il 60%della popolazione vive in stato di povertà estrema, il restante 40% al di sotto della soglia. La società concessionaria del servizio, nella regione di El Alto, aumenta il costo dell’acqua del 35% impedendo a 200 mila Boliviani l’accesso al bene primario.
I cittadini insorgono, bloccano le strade d’accesso alla capitale, il governo di Carlos Mesa è costretto ad annullare il contratto con la Aguas de Illimani. In un paese dove la mancanza di acqua potabile è la causa primaria delle malattie infantili, si concede ai privati la commercializzazione dell’acqua.
Liscia, gassata, depurata, di rubinetto l’acqua da diritto basilare è diventata nella realtà un bene di consumo. Una merce da pubblicizzare.
L’accesso al bene primario è sempre più legato al potere d’acquisto dei cittadini. Tra qualche anno in Europa ci troveremo di fronte all’emergenza di una società dove i cittadini si dovranno confrontare con nuove disuguaglianze mai conosciute in passato. Impossibile sfuggire al tema dell’acqua oggi. Impossibile non riflettere sul consumo abnorme di acqua imbottigliata. Per l’Italia record europeo 182 litri a testa e una spesa media di 260 € annui.
Intanto:
Le multinazionali USA dell’acqua minerale, sono da tempo in viaggio verso il polo per frantumare gli Iceberg. I cubetti, portati in continente vengono sciolti per ottenere una acqua minerale purissima, non contaminata e per di più garantita da 10 mila anni. I costi?
GLI SPRECHI J I PRIVILEGI
L’Italia con 980 m3 di acqua a testa si colloca al primo posto per i consumi in Europa. Eppure, un terzo degli Italiani, non ha accesso sufficiente all’acqua potabile. La desertificazione comincia in Italia nel sud - est della penisola. Migliaia di ettari sparsi tra le province di Agrigento, Siracusa, Reggio Calabria, Foggia, Sassari, Potenza. 90.000 mila Km/quadrati del bel paese, esposto allo scirocco e alla sabbia rossa africana. A causa di cambiamenti climatici e dello spreco. La desertificazione è una delle gravi emergenze ambientali. Una minaccia per 1 miliardo di persone. Altra minaccia.
La salinizzazione che non è un fenomeno naturale, ma l’effetto più evidente del saccheggio delle falde, del prelievo esagerato. Tutti pompano più acqua del necessario. Il quadro è ancora più grave perché non esistono mappe delle acque sotterranee. Non tutta l’acqua presente in natura è utilizzabile, l’apporto delle piogge è valutato in 296 miliardi di m3,tale quantità non si distribuisce equamente sul territorio. La disponibilità di acqua potabile è calcolata in 164 miliardi di m3. Le perdite naturali, lo stato della rete idrica, riducono la disponibilità a 52 miliardi di m3 realmente sfruttati. Portata del PO 47 miliardi di m3 volume del Lago di Garda 49 miliardi di m3. Esistono inoltre nel sottosuolo riserve idriche calcolate da 5 a 10 miliardi di m3. Le acque superficiali sono calcolate in 40 miliardi di metri/cubi, ma la concentrazione è diversa 15% nelle regioni centrali; 12 % nel meridione, il 4% nelle Isole, il resto tutto al Nord. Il nostro paese è comunque sprecone.
Esistono disparità enormi per quanto riguarda l’uso dell’acqua:
ð 48 % per l’agricoltura si beve quasi la metà di tutta l’acqua disponibile
ð 19 % per l’industria
ð 19 % per i consumi per uso potabile
ð 14 % per produzione di energia
IL CONSUMO DI ACQUA
Consumo minimo litri Consumo massimo litri
Per fare un bagno in vasca 120 160
Per una doccia di 5 minuti 75 90
Per una doccia di 3 minuti 35 50
Un lavaggio delle mani 1,5
Per bere e cucinare a persona 6
Per lavare i piatti 20
Per lavaggio dei denti acqua aperta 30
Per lavaggio denti acqua chiusa 2
Per il lavaggio dell’Auto con pompa 800
Per 5 Kg in lavabiancheria 80 120
Un rubinetto gocciolante 5
Statistiche di Giuseppe Altamore da I predoni dell’Acqua
Ricordiamo che 1000 litri = 1 metro/cubo di H2O. La maggior parte dell’acqua prelevata finisce sui campi.
Dati 1999
Acqua per irrigazione 20.137 milioni di metri/cubi
Acqua utilizzata dall’industria 7.986 milioni di metri/cubi
Acqua per uso potabile 7.940 milioni di metri/cubi
Molta acqua viene persa per:
· Cattive condizioni delle condotte e canali
· Irrazionale sistema di irrigazione
Fonte Sogesid Il 50 % dell’acqua potabile si perde lungo gli acquedotti.
Consumo medio al giorno pro capite di un Italiano 200 litri al giorno. Se confrontiamo i dati relativi all’acqua immessa in rete con quella erogata, emergono notevoli differenze : quasi 30 litri su 100 si perdono. Nelle Regioni meridionali e nelle isole si raggiunge il 50 %. Quali sono le cause di un fenomeno misterioso. Mai nessuna indagine seria è stata fatta per capire: chi non paga l’acqua. Il Ministero dell’Ambiente, elenca alcune ipotesi:
· Furti e prelievi abusivi
· Perdite nelle condotte
· Esistenza di grandi quantità d’acqua destinate ad usi pubblici, mai misurate
· Sforamento dei serbatoi, laddove l’acqua disponibile supera il contenitore.
Ma chi paga al posto di coloro che, a vario titolo non pagano? Naturalmente il cittadino che deve rispondere del contatore che gira. Secondo Federgasacqua l’associazione che riunisce dal dopoguerra i gestori dei servizi idrici ed elettrici: caserme, ospedali, edifici pubblici, non pagano o pagano cifre ridicole. Privilegiato anche il Vaticano che, in base all’art.6 del Concordato, ha diritto a ricevere tutta l’acqua necessaria senza versare un centesimo allo Stato. Eppure la Santa Sede consuma 5 milioni di metri/cubi di acqua l’anno. Un volume sufficiente per dissetare una città di 60.000 persone. Ma per tutti paga il cittadino onesto, che si ritrova in aggiunta una tariffa piuttosto elevata per le fognature e la depurazione. A Salerno, vengono immessi nelle condutture 31 milioni di metri cubi d’acqua potabile, ma ne sono fatturati 14.924.209, meno della metà. Mistero!
22 dicembre 2004. L’Enel Hydro aveva partecipazioni nel settore idrico in Calabria, Campania e prov. di Latina. Il Vicentino Scaroni si libera di Hydro per 20/30 milioni di € e vende tutto alla francese VEOLIA.
QUANTA ACQUA CI SERVE?
ONU ha fissato in 40 litri il diritto minimo per individuo
OMS organizzazione mondiale sanità: sotto i 50 litri è sofferenza
1miliardo di persone beve acqua non sicura
5.000 bambini al giorno muoiono a causa di malattie trasmesse dall’acqua
5 litri/giorno Il fabbisogno biologico per sopravvivere
50 litri/giorno Quantitativo necessario per garantire condizioni di vita accettabili.
10 litri/giorno Acqua di cui dispone un abitante del Madagascar
425 l./giorno Acqua di cui dispone un abitante degli USA
350 l./giorno Acqua di cui dispone un Canadese
220 l./giorno Acqua di cui dispone un Italiano
3 miliardi di persone abitano in case senza fognature
ONU * 22 Marzo di ogni anno–Mobilitazione per l’acqua
La Pianura Padana è ricca d’acqua, con grandi fiumi, canali, rogge, risorgive, grandi distese di risaie. Ma non tutta l’acqua è utilizzabile. Gli acquedotti sfruttano le falde, che essendo sempre più inquinate, devono scendere sempre più in basso. In ampie zone del Veneto le falde sono talmente sfruttate che non fanno a tempo a ricaricarsi in modo naturale. Preoccupazione desta la zona del Brenta nonostante nei secoli la Serenissima Repubblica abbia costruito un complesso sistema di canali lungo 2.400 Km. Di questo sistema irriguo si occupa il Consorzio di Bonifica Pedemontano Brenta, con sede a Cittadella che, comprende 54 comuni nelle Province di Vicenza, Padova e Treviso, con una superficie di 71.000 ettari. Negli anni ’60 le risorgive fornivano 15 m3 al secondo.
Ora a causa del costante abbassamento delle falde, vero e proprio disastro ambientale, il prelievo continuo di acqua per usi industriali e civili, le escavazioni per l’asportazione di sabbia e ghiaia, la falda acquifera è scesa di 7 metri. Ma si continua a scavare. La qualità dell’acqua è un obiettivo fondamentale per la salute pubblica!
Decreto Legge n° 31 del 2001, modificato dal D.L. n° 27 del febbraio 2002, Art. 4 le acqua destinate al consumo umano:
*non devono contenere altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana*
INQUINAMENTO AMBIENTALE
L’Agricoltura è tra i principali imputati per il peggioramento della qualità dell’acqua.I fertilizzanti sono i responsabili della crescita anormale dei nitrati.Gli allevamenti intensivi di migliaia di polli, maiali, tacchini, rilasciano nell’ambiente 30.000 tonnellate di azoto e 4 / 5000 tonnellate di fosforo. Tonnellate di concimi chimici, pesticidi e diserbanti che prima o dopo finiscono nell’acqua devastando l’ambiente.
ELEMENTI NEGATIVI SULLA GESTIONE DELLE ACQUE
1- Chi inquina le acque, chi spreca la risorsa primaria, chi le rende inservibili alla comunità, deve essere perseguito anche penalmente.
2- Non esiste un effettivo ciclo integrato dell’acqua. Ogni Ente fa per sé. Chi si occupa dell’approvvigionamento non si occupa della depurazione. Chi si occupa di acquedotti urbani per acqua potabile, non si occupa di acque per l’irrigazione. Gli alberghi spesso scaricano in mare, dove i clienti dovrebbero fare il bagno.
3- Non si può accettare la tendenza di considerare l’acqua una merce, gestita dai privati come fonte di profitto, spesso in conflitto con gli interessi delle comunità locali o comuni.
PROPOSTE
A– Approvazione di un Piano di Tutela dell’acqua da parte delle Regioni, che prevedano la gestione degli A.T.O. Ambiti Territoriali Ottimali sotto il controllo pubblico di Comuni e Provincia.
B- Stabilire il principio: chi inquina, chi ruba acqua, paga penalmente
C- Politiche del controllo degli sprechi, riciclo, recupero, risparmio.Revisione delle concessioni.
D- Interventi dello Stato attraverso il Ministero per l’Ambiente e non più attraverso il Ministero dei Lavori Pubblici. Applicazione del principio: “una buona gestione è prioritaria rispetto all’opera”
Purtroppo i cittadini, i consumatori, non hanno ancora preso coscienza della necessità di modificare, rallentare, meglio fermare questo modello economico-finanziario, basato sull’accaparramento delle risorse naturali. La speculazione di pochi per un immediato guadagno, porterà alla miseria di molti. Perché c’è poca acqua nelle nostre valli? Perchè la portano via!
IL MERCATO DELLE ACQUE IN BOTTIGLIA (minerali)
Il consumo di acque imbottigliate nel mondo ha raggiunto un volume di 100 miliardi di litri, che corrisponde ad una media di 16/17 litri di acqua in bottiglia bevute annualmente a persona. L’Europa beve da sola la metà delle acque in bottiglia, circa 85 litri annui per persona. Gli Italiani sono sempre primi nella graduatoria circa 110 litri annui ad persona.
ACQUE MINERALI IN PROVINCIA DI VICENZA
Acqua Comune di estrazione Provincia Regione
Acqua Chiara, Sorgente Cortiana - Norda Valli del Pasubio Vicenza Veneto
Sorgente Alba Valli del Pasubio Vicenza Veneto
Azzurra, Sorgente Camonda Torrebelvicino Vicenza Veneto
Beber, Sorgente Doppio Posina Vicenza Veneto
Dolomiti, Sorgente Norda Valli del Pasubio Vicenza Veneto
Lissa, Sorgente Posina Vicenza Veneto
Lonera, Fonte Valli del Pasubio Vicenza Veneto
Lora, Sorgente di Recoaro Recoaro Vicenza Veneto
Margherita, Fonte Torrebelvicino Vicenza Veneto
Pasubio, Sorgente Alisea Valli del Pasubio Vicenza Veneto
Regina, Fonte Valli del Pasubio Vicenza Veneto
Vittoriana, Fonte di Staro Valli del Pasubio Vicenza Veneto
ACQUE MINERALI NEL VENETO
Acqua Comune di estrazione Provincia Regione
Balda Bardolino Verona Veneto
Cisano Cisano di Bardolino Verona Veneto
Guizza, Fonte Scorzè Venezia Veneto
La Vena d’oro Ponte nelle Alpi Belluno Veneto
San Benedetto Scorzè Venezia Veneto
Valviva San Giorgio in Bosco Padova Veneto
Vera San Giorgio in Bosco Padova Veneto
L.P. 2005
La San Benedetto s.p.a.
La Acqua Minerale San Benedetto spa di Scorzè (Venezia) è la prima produttrice nel Veneto con 1 miliardo 382 milioni di litri. Copre il 20 % del mercato Italiano, 4 stabilimenti e 10 marche. Il fatturato della San Benedetto è stato nel 2.000 di 440 milioni di €, è avviata nel mercato dell’Est Europeo in Joint venture con la Danone. Distribuisce anche bevande analcoliche imbottigliando prodotti a marchio Schweppes, Canada Dry, Energade. La San Benedetto nasce a Scorzè in provincia di Venezia, nel 1956, in località GUIZZA, nei pressi di un pozzo artesiano ancora funzionante. Nel 1972, entra la famiglia Zoppas, si investe in tecnologia ed ha il suo maggior sviluppo quando comincia a imbottigliare l’acqua in confezioni di plastica.
Le multinazionali dell’H2 O – Affare mondiale
Le multinazionali fiutato il business dell’acqua, cominciano la guerra. Ma è una guerra discreta, silenziosa, niente eserciti, niente fragore, qui si decide in Uffici Bancari dei grattacieli, Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale e WTO organizzazione mondiale del commercio, vogliono la gestione dell’acqua. Così durante il FORUM sull’acqua tenutosi all’ Aja dal 17 al 22 marzo del 2000, l’acqua ha cambiato status, da diritto è diventata una merce. La parola “minerale” viene usata in modo indiscriminato e improprio è: acqua in bottiglia. Anno 2002 in Italia vengono prodotti 7 miliardi di litri di acqua, “prelevati” da 700 sorgenti, imbottigliati da 250 imprese, in gran parte (70%) multinazionali. I giganti che si contendono a colpi di privatizzazione le nostre acque son in maggioranza europei: Le francesi Generale des Eaux (Veolia Water- VIVENDI) quella di Canal Plus e TELE+2.
La Veolia Environnement ex Vivendi denuncia un fatturato di 24,64 miliardi con aumento del + 3,5 %
La Suez-Lyonnaise des Eaux ora divenuta Ondeo, la Nestlè, Danone, Italacque (Ferrarelle, Boario, Sant’Agata) Uliveto, Rocchetta, San Benedetto, ma anche la romana ACEA che gestisce l’acquedotto di Roma concorre alla spartizione della torta, gestendo pure l’acquedotto Armeno di Everan. Le imprese delle acque minerali, pagano la materia prima cioè l’acqua quasi niente, perché ottengono lo sfruttamento delle fonti demaniali mediante concessione pubblica basata su un Regio Decreto del 1927. Lo Stato, ricava da una risorsa primaria come l’acqua, meno di 500 mila € all’anno. Notevoli invece gli investimenti in pubblicità televisiva.
Nel mentre le Regioni e i Comuni si devono sobbarcare il costo dello smaltimento delle bottiglie di plastica. La crescente privatizzazione dell’acqua sta ormai portando alla cessione dei nostri acquedotti in mani straniere.
Le multinazionali – marchio – origine dell’acqua
La Danone, controlla il 10 % del mercato mondiale di acque minerali. I marchi più diffusi sono l’ Evian, la più venduta nel mondo con 1441 milioni di litri in 130 paesi. la Volcic 3° marchio nel mondo, la Badoit.
Danone Marchio Paese di vendita Origine
Bonafont Indonesia Varie
Dannon Usa DistributoreCoca Cola Messico
Evian Francia 120 Paesi
Fonte Vella Spagna Catalogna
Lanjaron Spagna Granada
Villa del Sur Argentina Vari paesi
Danone Italia Boario, Evian, Natia, FerrarelleAcqua di Nepi, Fonte Viva, Santagata, Vitasnella ITALIA
La Nestlè è la 1a nel mondo per le acque minerali e rappresenta il 25% del settore bibite. La Nestlè ha il quartier generale in Francia possiede marchi conosciuti in 17 paesi.
NESTLE’ Abatilles / Arachon Francia
Aberfoyle Canada
Acqua Castello Portogallo
Moura Portogallo
Acquarel Vari Paesi Italia,Ungh
Calistoga,Napa Valey USA California
Nestlè Italia Claudia, Giara, Giulia, Lievissima, Limpia, Lora Recoaro; Panna, Pejo, Terrier, Pracastello, San Bernardo, San Pellegrino, Sandali, Tione, Ulmeta, Vera. Italia
Gestori dell’acqua in Provincia di Vicenza ambito Ato
AIM 0,9878 m3 AVS 0,9863 m3 CVS 1,3723 m3 MBS 1,0070 m3
Aziende Industriali Municipali Alto Vicentino Servizi Centro Veneto Servizi Montecchio Brendola Servizi
Arcugnano; Altavilla; Albettone; Barbarano; Bressanvido, Bolzano; Camisano; Creazzo; Caldogno; Costabissara; Castegnero; Dueville Grumolo; Longare; Montegalda, Montegaldella; Monticello; Mossano; Montecchio Prec.; Monteviale; Noventa; Nanto; Sandrigo; Quinto; Sossano; Torri; Villaga; Vicenza Arsiero; Breganze; Brogliano; Caltrano; Calvene; Cogollo; Carrè; Cornedo; Castelgomberto; Fara; Lastebasse; Laghi; Lugo Malo; Marano; Monte di Malo; Piovene; Posina; Recoaro;Salcedo; Sarcedo; San Vito; Santorso; Schio; Trissino; Torrebelvicino; Asigliano; Aguliaro;Alonte; Campiglia; Grancona; Orgiano;Poiana Maggiore; San Germano;Sarego; Zovencedo. Montecchio MaggioreBrendola; Lonigo
Sede Vicenza – 270 mila abit.
Intanto:l’ATO Bacchiglione (Autorità Territoriale Ottimizzazione del servizio idrico) presidente Tonellotto aumenta le tariffe dell’acqua, della depurazione, delle fognature, in media del 4/6%. Spiega Tonellotto entro il 2007 tutti i 144 comuni gestiti dall’ ATO (Vicenza e Parte di Padova) avranno qualche aggiustamento nel prezzo, sino a portare il costo a 1,12 € al metro/cubo. Attualmente per l’anno 2005 la tariffa media delle AIM 0,9878 € al metro cubo. Così, invece di ridurre le perdite negli acquedotti 40/50 %, aumentare i costi delle concessioni, punire chi ruba acqua, far pagare l’acqua a tutti, far pagare chi inquina, fare le fognature dei centri urbani, si preferisce sempre far pagare il solito cittadino inerme.La Legge Galli (n° 34 del 1994) prevedeva 91 ATO, sono diventati circa 8.000!
MISTERI DELL’ACQUA - Non solo H2O
2 decreti del Ministero della Salute. Acque fuori norma per antimonio, arsenico e manganese.
Decreto 28 dicembre 2004. Ai sensi dell’Art.17 commi 2 e 4, del decreto ministeriale 12 novembre 1992 n° 542,come modificato dal Decreto Ministeriale 29 dicembre 2003, della validità dei decreti di riconoscimento di alcune acque minerali. Si sospende per superamento dei limiti :
DENOMINAZIONE PROVINCIA CONTENUTO
1 Diamante di Codrongianos Sassari Arsenico
2 Fonte Garbarino di Lurisia Mondovì Cuneo Arsenico
3 Fontealta di Roncegno Trento Arsenico
4 Giulia Anguillara Roma Arsenico
5 La Francesca di Rionero in Vulture Potenza Arsenico
6 Nevissima di Vinadio Cuneo Manganese
7 San Lorenzo di Bagnanco Novara Manganese
8 San Paolo Roma Manganese
9 San Pietro Roma Manganese
10 San Faustino di Massa Martana Perugia Manganese
11 Virginia di Prata Camportaccio Sondrio Arsenico
Roma, 4 gennaio 2005 - 18 le marche di acqua minerale la cui commercializzazione è stata sospesa temporaneamente con un Decreto del Ministero della Salute. Si tratta dice Mineracqua l’associazione degli imbottigliatori, di prodotti che rappresentano una piccola quota del mercato. Confermata la commercializzazione delle altre 290 marche. Invece sono 126…. Le aziende che dovevano presentare entro il 31 ottobre 2004 i certificati delle analisi che attestassero la conformità dell’acqua alle direttive Europee 2003/40, in particolare l’adeguamento per l’arsenico, antimonio, manganese. 115 non hanno inviato nessuna documentazione 11 hanno inviato analisi che dimostravano il superamento dei limiti max vedi tabella sopra, il Ministero quindi ha sospeso l’autorizzazione a partire dal 1° gennaio 2005. I decreti sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n° 305 del 30 dicembre 2004.
Decreto 28 dicembre 2004. , Ai sensi dell’Art.17 commi 2 del decreto ministeriale 12 novembre 1992 n° 542,come modificato dal Decreto Ministeriale 29 dicembre 2003, della validità dei decreti di riconoscimento di alcune acque minerali. Si sospende per non aver trasmesso le analisi:
TABELLA DELLE ACQUA MINERALI SOSPESE DALLA COMMERCIALIZZAZIONE PER NON AVER TRASMESSO LE ANALISI. Solo Acque del Veneto.
DENOMINAZIONE COMUNE PROVINCIA
1 ALBAVIVA Valli del Pasubio Vicenza
2 ANTICA FONTE Barbarano Vicentino Vicenza
3 AGABUNA Frisanco Pordenone
4 ATIVA Transacqua Trento
5 AUGINA Scorzè Venezia
6 BAGOLINO Bagolino Brescia
7 CISANO Bardolino Verona
8 FONTE GEU Forni Avoltri Udine
9 GOCCIA DIAMANTE Cimadolmo Treviso
10 IDREA Tonadico Trento
11 LA VENA D’ORO Ponte nelle Alpi Belluno
12 LEVICO FORTE Levico Terme Trento
13 LIZZARDA Recoaro Vicenza
14 LE GRAZIE Salzano Venezia
15 SERENISSIMA Cornuda Treviso
16 VALVIVA San Giorgio in Bosco Padova
13 LE GRAZIE Salzano Venezia