Buongiorno a tutti,
a nome dell’Associazione “CITTADINI ATTIVI per la Democrazia e la Giustizia”, che rappresento, saluto tutti gli illustri relatori, con un accenno particolare, per la personale amicizia e conoscenza che ci lega, Oliviero Beha, Marco Travaglio, Giulietto Chiesa, Antonello Falomi, Maria Rosa Fino, Pancho Pardi, Elio Veltri ed Edoardo Schiazza. Ringrazio inoltre il Cantiere per l’invito ad essere qui con voi, oggi.
Ho letto con molta attenzione il vostro documento contenente le proposte per una pulizia morale, per una riforma della politica, per una profonda trasformazione dell’idea stessa di partito e, devo dire, con sincerità, che ogni persona perbene, ogni persona caratterizzata da sani principi e sani valori, non può non condividerla, è impossibile, io per primo.
Qualche hanno fa ero presente alla grande manifestazione del PalaVobis. Ero anche presente a quella organizzata in Piazza San Giovanni, altrettanto partecipata, quasi un milione di persone. Gli argomenti erano gli stessi, pure i partecipanti erano gli stessi e per lo più, oggi, sono qui presenti sul palco ed in sala.
Ma le cose non sono molto cambiate. Quella spinta che veniva dal basso, quel grido di cambiamento richiesto dalla società civile, da semplici cittadini appartenenti a tutte le classi sociali (al PalaVobis condividevo la seduta con signore vestite in pelliccia), è rimasto, fino ad oggi, lettera morta. La sinistra, a mio parere, ha colpevolmente affossato la componente movimentista, quella più intellettuale, quella più spontanea, quella meno compromessa nell’intreccio tra politica ed affari. Non ha saputo e voluto dar seguito alle parole di Nanni Moretti.
Paura del nuovo? Consapevolezza dei propri limiti? Timore del confronto e della dialettica perché forse perdente? Sete di potere? Conservazione della poltrona? Non lo so. Ognuno di voi ha la sua risposta….
Di fronte ad un Paese, l’Italia, oggi in grave difficoltà sul piano della produttività, della competizione, della solidarietà sociale, sul piano della legalità e della morale, in un Paese dove la maggior preoccupazione per la famiglia italiana è quella di giungere a fine mese, la sinistra non può non trovare le ragioni della partecipazione di tutti e dell’unità per battere la destra. Ma, forse, anche in questo obiettivo, sa farsi del male……
La “QUESTIONE MORALE”, tema caro a noi di CITTADINI ATTIVI, non è solo quella degli altri. In primis deve essere cosa interna ai partiti. Non si può e non si deve far politica per accaparrarsi il “MALLOPPO”. Né la questione morale è prerogativa di pochi o di uno solo. In realtà dovrebbe rappresentare le fondamenta sulla quale ogni partito, poi, sviluppa il suo programma politico.
La questione del rapporto tra economia e politica, che oggi si propone in maniera dirompente, non può essere affidata solo alla buona volontà delle persone e dei partiti perché essa appartiene al campo dei rapporti di forza tra le due sfere. Il legame affettivo ed ideologico tra un partito ed un soggetto economico, seppur supposto sano ed in buona fede, non si può non pensare che porti a danneggiare la libera concorrenza sfalsando le regole del libero mercato.
Il problema quindi del conflitto di interessi si pone oggi come prioritario nella soluzione e non deve riguardare solo i rapporti tra Silvio Berlusconi, il suo partito e le imprese di cui egli è proprietario ma deve coinvolgere tutto il quadro politico. Così facendo, questa classe politica, dimostrerà di volersi rendere credibile nel suo agire.
Oggi, il denaro, non regola solo le transazioni economico/finanziario ma, purtroppo, sempre più, sta diventando regola di vita, motivo fondante i nostri rapporti umani, motivazione ad agire. La classe politica si allontana sempre più dalla realtà del nostro Paese. Lo sport preferito, pare essere quello del “...predicar bene e razzolare male..”, soprattutto ora con la campagna elettorale in corso.
Cosa deve chiedere oggi l’elettore? Poche cose:
1) Programmi chiari, semplici, poche cose ma realizzabili sui quali pretendere un formale e serio impegno;
2) Primarie, in ogni partito, per la formazione delle liste dei candidati onde superare i vincoli imposti alla partecipazione da questa brutta legge elettorale;
3) Il rifiuto del “salto della quaglia” indice di opportunismo, mai di condivisione ideale del progetto politico;
4) Pubblica esposizione del curriculum di ogni candidato.
Non voglio dar ragione a Bertolt Brecht, quando nella sua “Opera da tre soldi”, dice: “…..rivoltatela come più vi pare, prima viene lo stomaco, poi viene la morale…”, ma oggi sembra essere questa la regola di vita che imperversa.
Mi piacerebbe invece pensare, e vorrei che così fosse, come Immanuel Kant afferma nella sua “Critica della ragion pratica”: “…La ragion pura è di per sé stessa pratica e dà all’uomo una legge universale, che noi chiamiamo legge morale…”.
Me lo auguro per il nostro Paese, per i nostri concittadini, per le nostre famiglie, per il futuro dei nostri figli….