Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Ci ha lasciato Angelo Morini o forse, per meglio dire, ha deciso di lasciarci. Volto storico del giornalismo italiano e noto anchorman di CANALE ITALIA, mentre i primi fiocchi bianchi di neve cadevano dal cielo, Lui, improvvisamente, ha deciso di ritornarvi, così in silenzio, in punta di piedi, senza disturbare...
Per tanti di noi era più di un amico, più di un fratello. Nativo di Pisa, aveva vissuto a lungo a Firenze. Era un “toscanaccio” di quelli veri, veraci. Giornalista inflessibile, sempre al di sopra delle parti, mai di parte, conduceva i suoi talk show con competenza e professionalità. Sapeva far sintesi delle opinioni espresse ed evidenziarne i lati deboli.
Il suo era un giornalismo di opinione, all’americana, fatto di espressioni brevi, sintetiche, ma dense di significato. Mai chiacchiericcio. Odiava la polemica, soprattutto se fine a sé stessa. Mai si sarebbe prestato alla cosiddetta “TV spazzatura”. Un giornalismo di stile, signorile, mai irriverente e neppure accondiscendente verso il potere, votato alla ricerca della verità, per servire il suo pubblico. La piaggeria era l’unico vocabolo a Lui sconosciuto, a Lui che con lo “italo verbo” sapeva giocare e pungere assai.
In Lui, nel suo modo di essere, si mescolavano i tratti e le qualità di personaggi del calibro di Indro Montanelli, Sandro Paternostro, Roberto Benigni e l’Ugo Tognazzi, protagonista, con la famosa “supercazzola”, del film “Amici Miei” di Mario Monicelli. Sì perché, da buon “toscanaccio”, una qualità non gli faceva difetto: l’ironia. Una vena ironica che utilizzava, nel suo essere e fare il giornalista, per raggiungere, con tatto, la verità, per evidenziare le contraddizioni, per smascherare le bugie. Un’ironia bonaria, densa di umorismo ma sempre rispettosa della persona.
Era una persona molto buona, umile e sensibile, dotato di sana onestà intellettuale, sempre pronto all’ascolto, al servizio, alla collaborazione. Il sorriso era sempre il suo saluto anche se la vita gli aveva arrecato tormenti e sofferenze. Il suo essere giornalista e, quindi, attento cronista del mondo, lo portava, spesso, a dar voce alle minoranze ed ai più deboli, lo portava ad essere strenuo difensore del pluralismo, soprattutto nell’informazione.
Oggi ho perso un amico, un carissimo amico, un fratello. Un “toscanaccio” che non ha saputo, o voluto, rinunciare alla sua ultima “bischerata”.
Ciao Angelo!