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Un'idea che non sia pericolosa non merita affatto di essere chiamata idea

Oscar Wilde
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\\ CITTADINI ATTIVI : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Armando Della Bella (del 23/12/2008 @ 02:22:56, in Questione Morale, linkato 1706 volte)

Piove sul bagnato. “Governo ladro!” verrebbe spontaneo di dire. Ma non solo... Non solo la pioggia continua a cadere, giorno dopo giorno, in questo tormentato inverno inondando il nostro territorio ma incessantemente, dopo gli arresti che hanno decapitato la giunta regionale abruzzese, si susseguono gli arresti ed avvisi di garanzia in molte regioni d'Italia, dalla Campania allo stesso Abruzzo, dalla Toscana alla Basilicata, dalla Sicilia alla Calabria. Si salvi chi può!

Ed è un fuggi fuggi generale: l'elettorato che diserta, con una percentuale record del 50%, il voto regionale in Abruzzo dimostrando ancora una volta la sconfitta della “Politica” con l'ormai insanabile frattura creatasi tra il cittadino elettore ed una classe politica vecchia, oligarchica ed autoreferenziale non più rappresentativa del voto popolare; l'alleanza tra PD e Idv, che, dopo la recente sconfitta alle regionali dell'Abruzzo, viene ulteriormente compromessa dalle parole del direttore di Europa, quotidiano ufficiale del PD, Stefano Menichini: «È ora di rompere questa alleanza fasulla e suicida: subito e per sempre» che fanno seguito a quelle dell'on. Antonio Di Pietro: «Quei partiti che non sono né carne né pesce, che partecipano alle commissioni e che dicono "ma anche", alla fine vengono puniti» e dalla successiva ambigua dichiarazione dell'on. Paolo Gentiloni del PD che la mattina del 17.12, in diretta TV, afferma che il PD non ritiene che «...la soluzione ai problemi di discussione interna ai partiti sia la soluzione di partiti interamente personali, in cui il leader del partito, magari con il suo tesoriere accanto, controlla tutto, non si fanno congressi...tutto viene deciso da un signore che è il titolare del partito...» vicenda che trova il suo epilogo nell'autorizzazione concessa dall'Idv all'arresto del deputato lucano del PD, suo (ex?)alleato, Salvatore Margiotta la cui moglie era capo della squadra mobile di Potenza (!).

Sembrerebbe confermarsi sempre più l'idea che la collaborazione politica con l'Italia dei valori di Antonio Di Pietro si trasforma spesso in un crudele “abbraccio mortale”. Si pensi alle storie che hanno visto protagonisti, tra i molti, gli onorevoli Elio Veltri, Pietro Mennea, Federico Orlando, Giulietto Chiesa, Achille Occhetto, i senatori Franca Rame e Federica Rossi Gasparrini e last but not least l'on. Walter Veltroni.

Una bufera giudiziaria che investe non solo il PD, che appare ora come un pugile suonato incapace di difendersi e di capire quale strategia politica adottare, ma che da tempo ormai interessa tutta la “Casta”. Basti solo ricordare, quali più recenti esempi, quelli di Italo Bocchino (AN) e Renzo Lusetti (PD e Cristiano Di Pietro (Idv) a Napoli, fino ad arrivare alle più note vicende Lonardo/Mastella (Udeur), Previti/Dell'Utri (FI), Totò Cuffaro (Udc), Paride Martella (Idv, Presidente di Acqualatina e, al tempo, consigliere personale del ministro Antonio Di Pietro), Credieuronord (Lega nord).

Quale garantista da sempre, l'augurio è che tutti possano dimostrare la loro più completa innocenza. Osservo però, e ne ho dimostrazione, che oggi il livello del confronto politico è così talmente povero di contenuti e privo di spessore personale che, sempre più spesso, molti cacicchi utilizzano la via giudiziaria quale arma per annullare l'avversario politico intasando le già ingessate Procure di atti strumentali. Segno questo di un paese ormai in irreversibile declino sul piano della tanto conclamata “questione morale”.

Non spetta alla magistratura riformare la politica ma è la stessa politica che dovrebbe avere, al suo interno, gli anticorpi necessari per compiere tale opera di pulizia. Ma non sembra essere proprio così. Che pensare quando si arriva al punto che gli stessi partecipanti al recente concorso per entrare in Magistratura – essenza suprema esprimente i testimoni della legalità - utilizzano l'illegalità per farla franca?

Già la “questione morale”. Esoterica presenza, spesso invocata per tornaconto personale ma mai compiutamente praticata, inutile a sciogliere il “bostik” che “costringe” sia Rosa Russo Jervolino sia Antonio Bassolino a restare ostinatamente avvinghiati alle loro poltrone di sindaco di Napoli e governatore della regione Campania. Avrà certo le “mani pulite”, come la Jervolino dichiara, ma ad entrambi difetta quel senso di responsabilità oggettiva e “morale” che loro deriva dall'essere l'una sindaco di una giunta in ipotesi di corruzione e l'altro governatore di una regione soffocata dall'immondizia.

Alle luce di tutto ciò noi, CITTADINIATTIVI, rinnoviamo il nostro appello a giornalisti, intellettuali, professori, magistrati, avvocati, scrittori, professionisti ed altri affinché condividano con noi – scrivendo a info@cittadiniattivi.it – un progetto di formazione di una nuova classe ed identità politica, che superi gli schieramenti e le ideologie, proiettato alla costruzione di un futuro, per il nostro Paese, basato sulla riaffermazione di quei principi e valori di onestà, per il bene comune, al tempo fondanti la nostra fase costituente postbellica e nella riaffermazione del richiamo contenuto nell'art. 54 della nostra Costituzione dove si afferma che “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”.

Che dire di più? Nulla! Purtroppo il sarcastico Giulio Andreotti si sbagliava di grosso. Oggi, in Italia, il potere logora - e soprattutto corrompe – chi c'è l'ha!

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Di Cittadini Attivi (del 22/12/2008 @ 02:29:09, in Questione Morale, linkato 1699 volte)

Luciano Violante, Ds, alla Camera dei deputati, il 28 febbraio 2002 così si espresse:

«Ieri l'onorevole Adornato ha ringraziato il presidente del nostro partito (Massimo D'Alema, ndr) per aver detto che non c'è un regime. Io sono d'accordo con Massimo D'Alema: non c'è un regime, sulla base dei nostri criteri. Però, cari amici e colleghi, se dovessi applicare i vostri criteri, quelli che avete applicato voi nella scorsa legislatura contro di noi che non avevamo fatto una legge sul conflitto d'interessi, non avevamo tolto le televisioni all'onorevole Berlusconi... Onorevole Anedda, la invito a consultare l'onorevole Berlusconi, perché lui sa per certo che gli è stata data la garanzia piena - non adesso, nel 1994 quando ci fu il cambio di governo - che non sarebbero state toccate le televisioni. Lo sa lui e lo sa l'onorevole Letta... A parte questo, la questione è un'altra. Voi ci avete accusato di regime nonostante non avessimo fatto il conflitto d'interessi (la legge sul conflitto d'interessi, ndr), avessimo dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessioni... Durante i governi di centrosinistra il fatturato di Mediaset è aumentato di 25 volte!».

Non desideriamo formulare un giudizio di merito. Siamo anche consapevoli che il gruppo Mediaset garantisce il lavoro a moltissime famiglie italiane. Quello che ci preme capire è se la credibilità è ancora un valore in politica e quale sia la coerenza morale che lega gli obiettivi politici confessati a Montecitorio e le promesse elettorali o gli impegni di programma spesso dichiarati con clamore in TV. Parafrasando il comico Maurizio Crozza, verrebbe da dire: “Non capiamo la relazione!”

 

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Di Maria Andropoli (del 20/12/2008 @ 02:32:04, in Trasporti, linkato 2613 volte)

L'Italia dovrebbe essere ormai un paese all'avanguardia, super tecnologico. Adesso è nata l'alta velocità. E' stata da poco inaugurata la prima tratta Milano-Bologna con la “Freccia Rossa”. Trenitalia è orgogliosa di questo importante traguardo raggiunto impiegando una ragguardevole cifra: circa 7 milioni di euro. Certo la facciata è un bel biglietto da visita, ma dov'è il problema?

Il Veneto paga circa 104 milioni di euro all'anno a Trenitalia, come afferma l'assessore ai trasporti Renato Chisso, quindi anche il servizio dovrebbe essere efficiente. Purtroppo non è così. I pendolari sono alla disperazione. Con il nuovo anno troveranno nuovi orari, aumenti sugli abbonamenti peraltro già in vigore, ma i ritardi sono da paura. Tutto questo si ripercuote sui lavoratori che giungono in ritardo sul posto di lavoro.

E poi lo Stato chiede di usare i mezzi pubblici! Inoltre con l'abbonamento all'Eurostar non si può usufruire dei treni regionali. Ma come è possibile che con un abbonamento di categoria più alta non si possa viaggiare su un treno di categoria più bassa?

Insomma il servizio regionale su rotaie non funziona per niente e l'amministratore di Trenitalia, Moretti, accusa la regione di non spendere per il servizio pubblico locale. La RFI (che è la società delle FS) dà a Trenitalia sempre più spazio per i treni superveloci a danno delle linee regionali e dei pendolari che devono adattarsi, non ricevere un servizio che è anche ben pagato. Non avendo poi Trenitalia altri concorrenti (ritiratisi dalla gara di appalto del 2005 la Connex e la City Pendeln) che potessero migliorare e sistemare il servizio pubblico, l'ha fatta da padrona.

Così, mentre la Milano–Bologna la si percorre in 65 minuti, la Vicenza–Venezia ha mezz'ora circa di ritardo alla partenza ed altrettanto all'arrivo se tutto va bene ed il treno non si ferma durante il percorso. Fate un po' voi i conti!

 

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L'associazione "CITTADINI ATTIVI per la Democrazia e la Giustizia" di Padova, con il Patrocinio della Provincia di Padova e con il patrocinio del Comune di Padova - Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo, organizza

VENERDI' 5 DICEMBRE 2008, ORE 20.30 presso la sala comunale FORNACE CAROTTA di PADOVA in via Siracusa 61 - zona Sacra Famiglia

un INCONTRO/DIBATTITO con (in ordine alfabetico):

* FERDINANDO IMPOSIMATO magistrato, avvocato penalista, Presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione, giudice istruttore dei più importanti casi di terrorismo, tra cui il rapimento di Aldo Moro (1978), l'attentato al papa Giovanni Paolo II (1981), l'omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Vittorio Bachelet, e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione) autore di "Doveva morire. Chi ha ucciso Aldo Moro. Il racconto di un giudice" casa editrice CHIARELETTERE

* RITA PENNAROLA giornalista professionista dal 94, condirettore del “La Voce” dallo stesso anno e in precedenza caporedattore. A “La Voce” dal 1986. Premio Saint Vincent di giornalismo nel 2007 per l’inchiesta TELECOM-PLOTTO. Primo libro pubblicato: 1987 “Li fece maschio & femmina” editore Tullio Pironti, presentato da Domenico Rea. Autrice con Andrea Cinquegrani di libri d’inchiesta e di numerosi format televisivi

* FERRUCCIO PINOTTI dopo la maturità classica e la laurea in Scienze Politiche a Padova, ha conseguito il dottorato di ricerca in Relazioni Internazionali all'università di Padova; è stato visiting fellow all’università di Berkeley e professore di integrazione economica europea al Center of European Studies dell’università di Pennsylvania. Giornalista professionista, lavora a L'Arena, il giornale di Verona e collabora con il Corriere della Sera, l'Espresso e il Sole 24 Ore. Ha lavorato alla CNN-Financial News di New York e collaborato con l’International Herald Tribune. Premio Cronista 1999, Unci-Unione nazionale Cronisti Italiani. Premio Nazionale Unione Stampa Cattolica Italiana, 1998. Ha pubblicato vari saggi con Il Mulino e con Cedam. Ultimi libri: "Fratelli d'Italia" (Rizzoli-Bur, 2007) , e “Colletti Sporchi" (Rizzoli-Bur, 2008)

* IVAN SCALFAROTTO pescarese per nascita, foggiano per formazione e milanese per amore, laureato con lode in giurisprudenza, manager della Direzione Risorse Umane di una importante azienda di credito internazionale, ha lavorato a Londra e a Mosca, candidato nel 2006 alle primarie dell'Unione, è autore di un libro "Contro i perpetui" casa editrice "SAGGIATORE"

* LUCA TESCAROLI sostituto Procuratore Antimafia presso il Tribunale di Roma, nato a Lonigo nel 1965, si è occupato per molti anni delle indagini delle stragi di Capaci e di via Mariano D’Amelio, stragi che rubarono alla vita, e alla società civile, magistrati come Falcone e Borsellino, uomini che lui conobbe personalmente, con i quali lavorò e per i quali – per rendere loro giustizia – ha condotto indagini serrate per scovare i mandanti e gli esecutori del loro assassinio. «La memoria è una possibilità per capire, onorare ed andare avanti… scendendo alle radici di scelte personali che hanno segnato la nostra storia di siciliani ed italiani». Luca Tescaroli raccoglie in poco meno di 100 pagine de “Le voci dell’oblio” le ragioni di quelle “scelte personali” di lotta e sacrificio che spesso appaiono incomprensibili ed innaturali. Per capirle bisogna scoprire le motivazioni di fondo di uomini, non solo giudici come Falcone e Borsellino, che credevano e credono, davvero, nel primato della legge come strumento per mediare in modo civile i liberi rapporti sociali. ostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma. Oggi lavora alle indagini e segue il processo relativo all’omicidio di Roberto Calvi. E' autore di "Le voci dell'oblio" - casa editrice DI GIROLAMO e dell'ultimo libro “Colletti Sporchi” - casa editrice RIZZOLI

sul tema: POOL ANTIMAFIA, GIUDICI GIUSTIZIA E MORTE, TRAME E MISTERI, SERVIZI SEGRETI, LOGGE E MASSONERIA, INFORMAZIONE E TV, PARITA' E DIRITTI, STATO E MAFIA: QUALE ITALIA?…

presiede: ARMANDO DELLA BELLA, coordinatore di CITTADINI ATTIVI

moderatori: SANDRO BIANDA (giornalista, già direttore di testate giornalistiche, televisive e radiofoniche, conduce programmi su RADIO GAMMA5 e su FREE CHANNEL TV) e LORELLA MILIANI (giornalista, anchorwoman di CANALE ITALIA, conduce, sempre su CANALE ITALIA, il TG SERALE e la trasmissione "NOTIZIE OGGI")

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