Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Dopo un anno, si ritorna a votare. Questa volta per rinnovare il Parlamento Europeo. Ma chi sono i nostri rappresentanti in Europa?
L'estradizione di Cesare Battisti è stata una vicenda che ha visto la classe politica, in Italia, indignarsi così tanto, in TV e sui giornali, per il trattamento di favore concesso dal Brasile al terrorista italiano, a tal punto che anche l'Europarlamento è stato chiamato a votare una mozione a favore del provvedimento di estradizione. Ebbene degli attuali 78 europarlamentari italiani, solo 6 erano presenti alla votazione! Ma come, di fronte a tanta pubblica indignazione, a tanta ingiustizia conclamata, solo in 6 votano su una vicenda che vede così direttamente coinvolto lo Stato Italiano? E gli altri dov'erano? A casa, of course.
Che, per caso, abbiano confuso Cesare con Lucio e quindi abbiano ritenuto la mozione di poca importanza? Macchè! Si votava di giovedì ed il pomeriggio partiva il volo low cost di rientro in Italia. Forse non volevano perdersi gli ex colleghi di banco, Michele Santoro e Lilli Gruber, impegnati, la sera stessa, con i loro seguitissimi talk show? Macchè! Il trattenersi a Strasburgo, fino al venerdì, impone l'utilizzo, per il rientro, di un volo di linea dal costo 10 volte superiore. Forse è stata un'attenzione, dato il grave momento di crisi finanziario, per le già vuote casse dello Stato? Macchè! Poiché il regolamento riconosce comunque, al parlamentare, il rimborso del costo del volo di linea, era più morale non perdere questo ulteriore privilegio piuttosto che restare a votare per una giusta causa.
Ora appare ben chiaro come sia possibile che un europarlamentare italiano, ogni mese, con vari accorgimenti oltre all'indennità base pari a 11.703,64 euro, all'indennità di spese generali pari a 4.052 euro, all'indennità di viaggio annuale pari ad un massimo di 4mila euro, alla diaria giornaliera pari a 287 euro cioè circa 1.435 euro al mese, alle spese per i portaborse - spesso pagati in nero – per un massimo 16.914 euro mensili, possa garantirsi un budget MENSILE che supera i 35mila euro e che va ben oltre lo stipendio medio “lordo” ANNUALE di un dipendente che è pari a circa 21mila euro. Che dire dei francesi, dei tedeschi, degli austriaci e degli olandesi che pagano ai loro parlamentari un'indennità base pari a circa 7/8mila euro? E degli spagnoli a 3.126 euro, quattro volte meno degli italiani?
Ma non solo in Europa, i nostri parlamentari destano, sul piano morale, numerose perplessità. Il Parlamento italiano, luogo deputato a stabilire le regole della legalità, ha recentemente speso mezzo milione di euro dei contribuenti italiani per introdurre il sistema antipianisti, cioè il voto con impronta digitale, un sistema cioè per ristabilire la legalità tra chi la dovrebbe, per mandato, autonomamente applicare. Solo in Brasile, Messico ed Albania hanno un sistema di voto così. Un provvedimento che, per non so quale strana associazione di idee, mi ha richiamato alla mente il braccialetto elettronico imposto ai detenuti, in semilibertà, per impedirgli di fuggire. E sì che di condannati con sentenza passata in giudicato in Parlamento ce ne son diversi...
Come quasi mezzo milione di euro è anche il costo in più che la classe politica italiana chiede ai propri contribuenti se il referendum non sarà abbinato, pare per uno strumentale calcolo politico, all'election day di giugno.
Ma, scusate la banalità, qualche euro anche per i cittadini, i precari, gli indigenti, i disoccupati, i cassintegrati, i pensionati, le famiglie numerose, i giovani, i malati, le forze di polizia, le pmi, l'ambiente, la ricerca e l'innovazione, in cassa ci sta?
E quello che è accaduto alla Regione Veneto. Lente che, per eccellenza, dovrebbe proteggere il territorio e i suoi abitanti, pare non rispetti le regole. Ormai gli scandali sono allordine del giorno e quasi non ci si fa più caso. La Regione ha pensato bene di adeguarsi.
In un periodo così difficile, ognuno cerca di barcamenarsi alla meglio. Un tale ragionamento però è comprensibile quando a farlo è il semplice operaio con uno stipendio da fame, la cassa integrazione, la mobilità che incombono come la spada di Damocle, non quando si parla di dirigenti. Invece è proprio così.
I dirigenti della Regione Veneto percepiscono lo stipendio pieno, anche se sono in malattia, al contrario di quanto avviene invece per i semplici dipendenti, con lo stipendio tagliato secondo quanto previsto dal decreto Brunetta. In pratica il decreto prevede che, nei giorni di malattia, il trattamento economico è quello senza indennità ed emolumenti vari: si parte dai quasi 9 euro decurtati al giorno per il livello più basso, 10 euro circa per limpiegato e ben 77,52 per i dirigenti. Dovè linghippo? Semplice, i signori dirigenti mancano completamente dalla tabella delle decurtazioni, perché a dire della Direzione delle Risorse Umane, non sono veri dipendenti pubblici, ma in aspettativa (quindi con posto fisso garantito), in quanto hanno stipulato con la Regione un contratto privatistico, quindi esenti dal decreto.
Si sono fatti completamente beffa del ministro Brunetta, in questo falsificando le statistiche di coloro che il ministro definisce i fannulloni! E' un'indecenza. E chissà che putiferio se fosse poi successo al sud: tutti in massa a criminalizzare.
Non cè più vergogna, e per noi CITTADINI ATTIVI lindignazione è totale. Come si può sperare di essere credibili e pretendere che i cittadini abbiano fiducia in chi dovrebbe governare? Perché non si rispettano le regole, perché si cerca di fare i furbi, di giocare a guardie e ladri? Cè ununica differenza: i ladri non sono i semplici cittadini, che al posto di ricevere sono derubati! E non è vero quello che dicono i politici dei piani alti: La classe politica è diventato un caprio espiatorio per tutto e per tutti. Ma è così. Non sono i semplici cittadini ad avere stipendi doro e privilegi di ogni genere.
Qualcuno ha mai visto un precario salire gratis su un aereo?
Non si contano gli anni da quando sono iniziati i lavori per lammodernamento di questo tratto autostradale. Purtroppo è diventato anche tristemente noto per gli ultimi episodi verificatisi. Lallarme era stato lanciato già molto tempo prima dal Presidente dellOrdine dei Geologi della Calabria, Paolo Cappadona. Il dissesto idrogeologico del territorio calabrese è notissimo. Le copiose piogge di questultimo periodo hanno reso ancora più fragile il territorio provocando frane non solo lungo il tratto autostradale, provocando la morte di due persone e il ferimento di altre cinque, ma anche allinterno. Molte le famiglie che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni semi crollate perché costruite in zone non edificabili.
Naturalmente, cè stato il sequestro dellarea per fare tutti i sopralluoghi necessari e le verifiche del caso. Ora il tratto è di nuovo percorribile, ma la problematica più importante è sapere se i lavori, (andati avanti alacremente) per ripristinare una situazione accettabile, siano stati fatti secondo procedure e modelli a norma, affinché non accada nuovamente un disastro del genere.
E mai possibile che lItalia per la percorribilità delle strade e autostrade sia da terzo mondo? Dove vanno a finire i soldi erogati dallo Stato e dallUE per la manutenzione e per i lavori necessari?
Vien da pensare, purtroppo, come al solito, che ci sia di mezzo chi vuole i soldi per sé. Si tira in ballo sempre la mafia, la ndrangheta, la camorra, ma si è sicuri che siano soltanto loro? O ci sono giochi di potere e di favori? Ora, sarà servita la lezione oppure cè ancora da tremare quando si attraverserà lA3? E pensare che la Calabria possiede delle coste favolose...
Così anche il turismo sarà danneggiato e non poco!
Caro Direttore,
leggo oggi sul Suo quotidiano l'intervento di Elio Armano, apprezzato politico di lunga data, che definisce un suicidio indire le primarie per scegliere il candidato a presidente della Provincia di Padova. Dire che questa dichiarazione ha lasciato noi, liberi ed attenti osservatori della politica, esterefatti è dir poco.
Salvo errore, l'art. 20 dello statuto del Partito Democratico, approvato dalla Costituente il 28.2.08, così recita: ”...qualora il Partito Democratico stipuli accordi pre]elettorali di coalizione con altre forze politiche in ambito regionale e locale, i candidati comuni alla carica di Presidente di Regione, Presidente di Provincia o Sindaco vengono selezionati mediante elezioni primarie aperte a tutte le cittadine ed i cittadini italiani che alla data delle medesime elezioni abbiano compiuto sedici anni...”.
Il PD infatti si caratterizzò all'opinione pubblica per la dichiarata volontà di volersi avvalere delle primarie per rinnovare la classe politica italiana avviando così il ricambio generazionale. Tutti, ma proprio tutti, nessuno escluso, dovevano riposizionarsi ai blocchi di partenza e poi...che vincesse il migliore! Ora a Padova accade che il candidato Sindaco è scelto, dal centrosinistra, per acclamazione ed il Sig. Armano propone analoga strategia per il candidato Presidente.
Se, come recita lo statuto, tutti i cittadini possono candidarsi alle primarie, perché si definiscono “archeologiche” le candidature alternative a quella di Ivo Rossi? Perché si demonizzano gli esiti delle primarie di Monselice e Ponte San Nicolò? Perché si definisce “brutta storia” l'esercizio di una democratica partecipazione dal basso giudicata un gioco irresponsabile, cinico ed avverso alla democrazia? Perché mortificare i candidati, che intendono la politica come servizio e non come professione, con l'appellativo di “dilettanti allo sbaraglio che giocano a fare i generali”?
Ivo Rossi, a Padova, si è molto impegnato nella realizzazione del tram. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e, in una libera competizione, saprà confermare il suo valore. A mio modesto parere queste riflessioni anziché rafforzarlo, lo indeboliscono come deboli sono tutte le candidature imposte dall'alto. Credo invece che il PD non abbia ancora ben compreso che la crisi di consenso è soprattutto riconducibile alla delusione per la mancanza di coraggio nel voler mantenere fede ai principi (le primarie) fondanti la sua nascita. Ma, purtroppo, come sempre accade in questi casi, il coraggio o ce l'hai o non te lo puoi dare...
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